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mercoledì 17 giugno 2020

QUALCOSA E’ CAMBIATO: LA VERA IMPRESA È COMUNICARE BENE .









E’ difficile, se non impossibile, fare a meno della comunicazione in azienda.
Ancora più complicato è orientarsi in questa “nuova normalità” di  questo momento storico,  tra strumenti, canali e mezzi a disposizione.

Molte imprese, attività commerciali,  turistico e alberghiere, vitivinicole e agroalimentari, tardano a comprendere  il cambiamento degli stili di consumo del potenziale cliente.

Il modo di vivere e godere la vita quotidiana è mutato, nel mondo così come in Italia.

Oggi i parametri del consum-attore sono altri.

Come si sta evolvendo la comunicazione e il marketing d’impresa in questo senso?
Quali sono le sfide strategiche di  noi professionisti e marketing manager che la “nuova normalità” ci impone?

Archiviata la riflessione che Internet e i Social hanno cambiato gli scenari globali, nuove e fresche ricerche glocali hanno da poco approfondito lo stato dell’arte della disciplina.

Ad esempio con il sesto report "State of Marketing" di Salesforce [1]  lo stato dell’arte della disciplina del marketing ha prodotto risultanze di strettissima attualità, alla luce degli effetti prodotti da lockdown e cambi di paradigma in questa prima parte di 2020.

“Sull'onda del Covid-19, gli standard di customer engagement sono cambiati. Le aspettative e i comportamenti dei consumatori, delle aziende e della società stanno evolvendo in modo molto rapido e gli specialisti del settore si trovano sotto la pressione di dover adattare i modelli organizzativi e utilizzare la tecnologia per produrre strategie di ingaggio originali e digital-first.”

La capacità di intercettare i segnali provenienti dai diversi punti di contatto attivi è la chiave per creare la necessaria empatia e le conseguenze del Covid-19 hanno rafforzato le interazioni fra aziende e clienti in chiave digitale".

Se penso alla Silver Age però mi domando: cosa cambia per le imprese e le attività  l’impatto con questa ampia clientela dopo il covid-19 ?

Se interagisco con un xennials o millenians o generazione z,  per vendere la mia bottiglia di olio in rete, in teoria non avrò alcuna possibilità di riuscita, a meno che io non venda on line  giochi per la play.

Quando penso alla Silver Age, devo pensare ad un target, ad un ampio target che di norma  predilige, per determinati prodotti,  percorsi più tradizionali. E in teoria, il 65 enne sarà più interessato all’ acquisto digitale della mia bottiglia di olio che del gioco per la play.

E’ chiaro che l’impatto del covid -19  ha  aumentato il processo di innovazione delle aziende.
Altrettanto chiaro è  che per determinati prodotti e servizi, molte imprese e attività riscontrano difficoltà di orientamento nel web.

Molti titolari di impresa o di attività  non hanno prorpio contezza di come  scovare il loro specifico target di riferimento off line, figurarsi on line?

Le regole del gioco sono mutate.
 
Fare le scelte giuste in comunicazione è diventata impresa complicata.

Occorre investire bene in  marketing & comunicazione. 

Siamo giunti al 5.0  , anche se bisogna dirlo e gran voce:  in molte territori d'Italia non si adottano ancora le strategie del 2.0, o addirittura l'AbC del marketing.

È tempo di affidarsi a veri professionisti della disciplina.

Se pensi che un professionista ti costi troppo, non sai quanto ti costerà un dilettante! ...scrivono in molti.

Aggiungo ...
se un imprenditore non considera la comunicazione uno degli asset essenziali della sua attività, non c'è professionista o dilettante che possa convicerlo del contrario.

Purtroppo è difficile immaginare di fare comunicazione quando le cose vanno male anche se, come facilmente intuibile, sarebbe molto utile.  

Purtroppo certe scelte sono direttamente collegate al bilancio e al momento economico-finanziario che vive l’azienda o l'attività.

Il bilancio dice la verità, l’azione di marketing e comunicazione è lo specchio del proprio mercato.
E’ essenziale, fondamentale, orientare  la comunicazione d'impresa nel medio-lungo termine , con azioni congiunte e continue.

È importante comunicare bene.


Riziero Di Pietro




STUDIO START COMUNICAZIONI
Dr.Mag. RIZIERO DI PIETRO
Campobasso, Via Ciccaglione 18/A (a pochi metri dal Consiglio Regionale)
Tel. ufficio  0874 97.99.22
mobile e Wa 338 74.46.648
info@studiostartcomunicazioni.it
www.studiostartcomunicazioni.it

[1] sesto report "State of Marketing"  ( https://www.salesforce.com )  

giovedì 5 marzo 2020

PRENDITI CURA DEL TUO VICINO






PRENDITI CURA DEL TUO VICINO 

Il Covid-19 ha accentuato la palese differenza, già esistente, tra comunicazione e informazione.

L'informazione trasmette un messaggio, senza occuparsi delle reazioni di chi lo riceve.
La comunicazione implica l'ascolto delle reazioni del ricevente per creare una relazione.

A virus abbattuto, speriamo entro l’inizio dell’estate, si dovrà parlare di comunicazione.

Nelle prossime settimane, entro qualche mese, il flusso delle esportazioni delle nostre merci, dovrà confrontarsi, oltrechè con i classici competitor, anche  con l’ansia giustificata da corona virus.

E’ opportuno, quindi, esclusivamente da un punto di vista comunicativo e di immagine, parlare di credibilità,  credibilità del sistema Italia.

Una strizzatina d’occhio al Secondo Assioma della Comunicazione di  Paul Watzlawick,
Gregory Bateson e Donald Jackson  (Palo Alto 1969),  è d’obbligo.

I livelli comunicativi di contenuto e relazione.  
Ogni comunicazione ha un aspetto di contenuto e uno di relazione.

Il punto chiave, per dirla con le parole del Prof. Guido Gili, sociologo della comunicazione e all’epoca, mio relatore alla prima delle due tesi di laurea in Scienze della Comunicazione,

il punto chiave... sui cui si deve lavorare è  l’affidabilità. 
L’attendibilità e la reputazione, legati alla credibilità intesa come relazione.

Quindi la teoria  della  credibilità complementare al  concetto di fiducia espresso dal sociologo Niklas Luhman

"la questione  della fiducia  è nettamente diversa e richiede un  tipo affatto diverso di autoriferimento. Non nasce da un pericolo intrinseco ma dal rischio. Ciò che determina il rischio è un calcolo puramente interiore delle condizioni esterne. Tuttavia i rischi esistono solo come una componente della decisione e dell'azione" [1]
 
Dobbiamo andare oltre il nobile intento di Italy The Extraordinary Commonplace  del 2015  





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[1] Le strategie della fiducia, a cura di D. Gambetta,  Familiarità, confidare e fiducia: problemi e alternative di Niklas Luhman,  ed. Einaudi pp.130, 1989